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Le Chiese di Colletorto
di Michele Rocco

Chiesa Madre di San Giovanni Battista

La chiesa è posta nel cuore dell'antico abitato. Quella originaria era di antiche origini e forse nata insieme alla costituzione del primo nucleo abitativo. Pobabilmente è nata già come chiesa di San Giovanni Battista (Protettore del Paese) e la porta laterale, che potrebbe essere anche quella dell'originaria chiesa, ne riporta le tracce, con un bassorilievo della testa decapitata del battista e l'iscrizione, sull'architrave.
Fu ampliata nel 1700, per volere del vescovo del tempo Giovanni Andrea Tria, per la accresciuta popolazione.
L'interno, ad una sola navata, ed è piuttosto spoglio. Sono presenti alcune opere di rilievo sia scultoree che pittoriche.
Dal 1779 sono presenti anche le reliquie di San Teodoro e quelle di altri tre Santi martiri.

 

L'ingresso principale nel campanile

 

Ingresso laterale secondario "Porta dei Morti"

 

Il Portico della Sagrestia

 

La statua di San Giovanni Battista 1700 (G. Colombo)

 

La Sacra Famiglia e le Anime Purganti (P. Gamba)

 

Madonna della Purità 1600 (A. Solaro)

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San Teodoro e gli altri Santi martiri Gioconda, Clementina, Vittorino.

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Chiesa del Monastero Sant'Alfonso de' Liguori

La Chiesa del Monastero, a cui si accede da una monumentale scalinata, fino al 1823 era intitolata a Santa Maria del Carmine, non si spiegherebbe diversamente la presenza nella chiesa della magnifica statua della Madonna del Carmelo realizzata dal grande artista campobassano Paolo Saverio di Zinno nel 1700. Questa denominazione è sicuramente quella originaria, c'era ancor prima che la chiesa e l'intero monastero venisse ricostruito ad opera del Marchese Bartolomeo Rota con l'assenso del Vescovo Andrea Tria (storico di riferimento per queste notizie). La denominazione venne mantenuta anche quando, dopo la ricostruzione, il Marchese la affidò ai Reverendi Frati Minori Osservanti di San Francescoo. Denominazione che mutò nel 1823 quando, dopo un periodo di abbandono, per l'intervento di Suor Donna Rachele de Simone ed altre sette monache, fu creato, per decreto, il Conservatorio delle Orfane ed il Vescovo del tempo, Lupoli, ne cambiò l'intitolazione a favore di Sant'Alfonso Maria dei Liguori (che Lupoli aveva conosciuto da adolescente). Le monache furono chiamate "Redentoriste" in ossequio all'ordine del SS Redentore voluto proprio da S. Alfonso o "Liguorine".

SEZIONI TEMATICHE:
Novità 2015: Il Coro ligneo intarsiato
Novità 2016: I Quadri della Via Crucis di Paolo Gamba
Novità 2018: Le opere scultoree di Paolo Saverio di Zinno nelle tre chiese del paese
Novità 2020:Placido Flaxis e gli Affreschi della Chiesa del Convento

L'interno della chiesa è impeziosito dalle opere dei migliori artisti molisani e napoletani del tempo. Appena si entra in chiesa si resta colpiti dalla presenza dell'organo, realizzato dal maeatro organaro d'Onofrio di Caccavone.

Troviamo quattro cappelle per lato, le due più interne a sinistra sono dedicate all'Immacolata Concezione e a Santa Maria del Carmelo e le rispettive statue lignee sono opera dall'artista campobassano Paolo Saverio di Zinno (proprio quello dei Misteri di Campobasso). La chesa ed il Monastero, originariamente erano sotto il Titolo di Santa Maria del Carmine.
Nell'abside troviamo il coro ligneo, a due ordini di stalli, con scene del Vecchio Testamento, ottenute con la tecnica dell'intarsio e realizzare da un Maestro francescano.
In evidenza, ai due lati della navata centrale, vi sono le Stazioni della Via Crucis realizzate dall'artista Paolo Gamba di Ripabottoni. Il Vescovo Tria, scoperto il talento del giovane artista, lo inviò alla scuola napoletana per il perfezionamento.
Al soffitto ci sono due degli originari tre affreschi realizzati da Placido Flaxis di Napoli. Al centro vi è San Michele (al posto, originariamente, previsto per San Francesco) a all'ingresso l'Incoronata (penso modificata in Assunzione). Il Flaxsis realizzò la gran parte delle altre pitture della chiesa e fece l'indoratura (oggi non più visibile) degli archi, dei capitelli e delle cappelle.
La cappella di Sant'Antonio, seconda della navata destra, fu realizzata sempre nel 1750 per devozione del Magnifico Crescenzo Campanelli, bisnonno del più famoso Don Romolo (quello di Santa Maria di Loreto e del Largo omonimo).

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La Chiesa del Purgatorio

La chiesa è posta al centro del paese con l'antistante piazzetta omonima. La sua costruzione risale al 1726 e fu voluta dalla Congrega del Santissimo Sacramento e dei Morti (prima ospitata nella chiesa matrice).
Che sia una chiesa dedicata al culto dei morti lo si deduce dal portale in pietra che riporta simboli e un motto ammonitore. E' una chiesa non molto grande, oggi sconsacrata,. Al suo interno vi sono dei grandi affreschi di difficile decifratura, per il deterioramento. Furono fatti eseguire dal 1776, dopo il riconoscimento ufficiale della Congrega, da parte di alcuni "fratelli" laici che vi appartenevano.

 

 


A devozione dei fratelli Crescenzo e Francesco de Napoli e loro mogli Petronilla de Simone e Costanza Russo nell'anno 1780

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La Chiesa Matrice di San Giovanni Battista

La Chiesa del Monastero

 

La Chiesa del Purgatorio

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