Regio Educandato Femminile |
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Foto di inizio secolo 1900 e, a seguire, foto di fine secolo 1900 |
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Originariamente era un piccolo convento con annessa chiesa di Santa Maria del Carmine (Tria). Nel 1729 il Marchese Rota, feudatario di Colletorto, ottiene il permesso dal Vescovo Andrea Tria di poterlo riedificare a sue spese. Realizzato il nuovo Monistero e la nuova chiesa, furono chiamati ad occuparlo i Reverendi Padri Minori Osservanti di San Francesco. Il convento continuò a mantenne la denominazione originale Sotto il Titolo di Santa Maria del Carmine. Nel periodo napoleonico il convento venne soppresso ed il luogo divenne ritrovo per zincari ed accattoni. Nel 1822 per iniziativa di D. Rachele de Simone e altre sette monache, viene fatta richiesta per la costituzione nel Monastero di un Pio istituito. Nel 1823, per Regio decreto viene istituito il Conservatorio delle Orfane, sotto il Titolo del SS Redentore, dall'ordine creato da Sant'Alfonso de' Luguori. Le monache che verranno ad abitarlo prenderanno il nome di Redentorina o Liguorine ed alcune vi faranno vita claustrale. Di educandato ovvero di Regio Educatorio Femminile si comincerà a parlare nel 1884, al tempo della sua istituzione per Regio decreto. Nel 1924 alle Redentoriste subentrano le suore Stmmatine e oltre all'educandato, fu creato il giardino d'infanzia "Pardo Pannunzio". Nel 1953 suberntrarono le suore Immacolatine e con la Superiora Alessandrina Delle Donne viene istituito successivamente anche l'Istituto Magistrale Parificato. |
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Il Chiostro con il Pozzo |
Rinfresco |
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Il Campanile visto dal chiostro |
Balconcini affaccianti sul chiostro |
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Scalone di accesso alla camerate |
Statuetta |
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Camerata |
Servizi |
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Corridoio |
Giardino delle Monache |
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La cucina |
Particolari |
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Il Refettorio con scene conviviali del Vangelo affrescate da Pietro Brunetti Il pittore muore a Oratino nel mese di dicembre del 1737, nello stesso anno in cui aveva portato a termine un ciclo di affreschi nel refettorio del Convento di Colletorto, al tempo intitolato a Santa Maria del Carmine. Lavori eseguiti, credo, su commissione del marchese Rota, il feudatario al quale fu concesso il complesso monastico nel 1729, da parte del vescovo di Larino Giovanni Andrea Tria, perché, a sue spese (del marchese), venisse trasformato in un convento da assegnare ai Francescani Minori Osservanti Riformati. Si tratta di una serie di lunette dipinte sulle pareti del refettorio con scene raffiguranti l’Ultima Cena, le Nozze di Cana, il Banchetto in casa di Simone, il Banchetto del ricco Epulone, il Convito di Baldassarre e le Allegorie delle Virtù - da PIETRO BRUNETTI (Oratino ? – Oratino 1737) di Dante Gentile Lorusso |
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il dopo terremoto e l'incuria... del tempo! Cosa si può fare? |
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