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La Chiesa Matrice
di Michele Rocco

La chiesa Madre è intitolata, fin dalle origini, a San Giovanni Battista, Patrono del paese. La Chiesa antica, preesistente a quella attuale, è possibile sia nata unitamente alla costituzione del primo nucleo abitato ed era di piccole dimensioni. Nel 1730, il vescovo Tria ordinò la demolizione della vecchia chiesa di San Giovanni Battista, ritenuta troppo piccola per la popolazione. Con l’acquisto e l’abbattimento di alcune case circostanti, si diede inizio alla costruzione dell’attuale chiesa, lasciando in piedi solo il campanile. Il campanile è dotato di una cella con due campane laterali e una più grande sulla facciata, il “campanone”. In sommità, il campanile è sormontato da un tamburo ottagonale con cuspide, la cui punta oggi è arancione, frutto dei restauri post-terremoto del 2002. Le campane suonano per segnare i momenti significativi della giornata, il mattutino, mezzogiorno, il vespro, la sera. La si sente risuonare a distesa durante le cerimonie religiose, e da qualche tempo, anche in occasione di un nascituro.

 

Sul muro frontale della chiesa, sulla sinistra, è presente un basso rilievo, ritenuto “giglio angioino” ma di incerta provenienza. Sullo stesso lato, imboccando il vicoletto, ci si trova di fronte ad una seconda porta d’accesso, che si può supporre anche essere l’originale ingresso della vecchia chiesa. Detta "Porta dei Morti", più antica, si chiamerebbe così perché da lì venivano fatti uscire i defunti dopo le funzioni religiose e portati, percorrendo la strada della Portanova, al nuovo cimitero voluto dal Vescovo Tria, fuori le mura, accanto alla Chiesa del Purgatorio. Il portale di questo ingresso laterale è finemente scolpito e presenta sull’architrave la testa decapitata di San Giovanni Battista, il patrono di Colletorto, e le iniziali di un’iscrizione, che fa riferimento proprio al ruolo del Battista. Superiormente vi sono anche i volti di due angeli, e alla base due sculture stellate. Anche da questa porta si accede in chiesa salendo qualche gradino. La parte parzialmente interrata, sotto il pavimento della chiesa, ospitava le cripte dove erano custoditi i corpi dei sacerdoti morti.
La chiesa internamente è piuttosto spoglia, possiede una sola navata, senza cappelle, con nicchie dei santi poste sotto archi murari laterali, ciascuna con un piccolo altare. In alto, sulla parete d’ingresso troviamo, l’organo, restaurato dopo il sisma.
Di un certo valore è l’Altare maggiore opera del marmolaro napoletano Troccoli, evidentemente realizzata su commissione del Tria. La Chiesa, prima degli ultimi restauri.
(il testo in blu è stato rielaborato dal mio libro e concesso al Comune di Colletorto per l'audioguida dei monumenti del paese - 2025).

 

Tra le opere d’arte presenti all’interno della Chiesa Madre possiamo trovare: La Sacra Famiglia con le Anime purganti (1751), tela di Paolo Gamba originariamente eseguita come pala d’altare per la Chiesa del Purgatorio, posta a sinistra del primo altare, entrando; il quadro della Madonna della Purità, dipinto su legno del 1600 attribuito ad Antonio Solaro, posto a destra del primo altare, un crocifisso ligneo posto in alto, nella parete dietro l’altare maggiore.

 

Dal 1779 sono custodite, in un’artistica urna (posta in basso nel secondo altare a sinistra), le reliquie di San Teodoro, a cui si sono aggiunte, qualche anno dopo, in altrettante teche, quelle di San Vittorino, Santa Clementina e Santa Gioconda. Le reliquie dei Santi Martiri, provenienti, all’origine, dalle catacombe romane, vengono portate in processione nel giorno della festa a loro dedicata, il 10 giugno.

Nella chiesa troviamo la poderosa statua lignea del Protettore San Giovanni Battista (nicchia del terzo altare a sinistra), opera di Giacomo Colombo, insigne artista napoletano, e donata alla popolazione di Colletorto dal feudatario del tempo, 1700, il Marchese Don Bartolomeo Rota. Dello stesso Colombo è presente un’altra opera lignea, anch’essa di notevole fattura, San Giuseppe con il bambinello (l’originale è stato trafugato) (nicchia del terzo altare a destra).
La Festa del Santo Patrono si celebra il 29 agosto, anticipata il giorno prima dalla tradizionale fiera, che si estende lungo tutto il corso.

 

Il Museo ecclesiastico

Si tratta di un piccolo museo, allestito da pochi anni in locali collegati alla vecchia sacrestia, nell'adiacenza dell'omonimo sottoportico. In esso sono presenti oggetti sacri. In particolare, il paliotto di San Giovanni Battista raffigurante la sua decapitazione e con il quale veniva bardato l'altare, in occasione della festa patronale
.Ci sono inoltre paramenti sacerdotali risalenti al diciottesimo secolo, piccoli ostensori reliquiari ed oggetti di uso ecclesiastico per le messe.

 

Colletorto, il paese, i monumenti, le opere d'arte

 

La Chiesa nelle pagine del CD-ROM del 1997

Le Chiese di Colletorto

 

La Cappella di Santa Maria

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