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La Cappella di Santa Maria
di Michele Rocco

La chiesa, dedicata a Santa Maria di Loreto, è posta su una collinetta e circondata da olivi, domina sul vallone omonimo. Dista qualche chilometro dall’abitato di Colletorto. In passato, prima ancora che fosse presente il nucleo abitativo di Colletorto, il luogo dove ora è posta la Cappella, era già noto per esservi un castello forse di origine normanna. In qualche modo questo luogo è legato alla Badìa di Sant’Elena posta in territorio di San Giuliano di Puglia e fatta costruire dai Principi Longobardi nell’anno 976. Al tempo degli angioini, proprio nella narrazione che viene fatta di Sant’Elena, era feudataria del Castello di Loreto, Rigandàsia, donna avida di potere e di possedimenti.

Come riferisce il Vescovo di Larino Tria, nelle sue Memorie della Diocesi, questo castello ed eventuali abitazioni che lo contornavano furono distrutte da un terremoto. Le popolazioni superstiti, anche di altri Casali, come Montecalvo (cucuzzolo ben visibile da Colletorto) e Tonnicchio, si rifuggiarono più a monte, creando l’abitato di Colletorto. La Chiesa di Santa Maria di Loreto, così come la vediamo oggi, fu fatta costruire da Monsignor Persio Caracci nel 1638. Nell'anno 1734 con diligenza del sacerdote Fulvio di Rosa è stata restaurata, e pulita, provvedendola ancora di tutto il necessario.

 

A questa chiesa è legato anche il nome di Don Romolo Campanelli, benestante e benefattore colletortése che, più volte contribuì al rifacimento della cappella. In essa sono seppelliti i suoi due unici figlioletti, morti in tenera età, ed egli stesso. Negli archivi parrocchiali vi sono atti di morte che fanno riferimento ad altre sepolture nel recinto della chiesa. In genere erano anch’esse persone appartenenti a famiglie benestanti. La chiesa subisce un restauro nell’anno 1990. Ed è proprio in quest’occasione che si scopre che anche Don Romolo è sepolto nella stessa camera funeraria dove giacevano i suoi figlioletti, situata al centro della chiesa, sotto il pavimento. Una lapide, con impressa una C, ne indica il punto preciso.

 

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Alcune decine di anni fa, intorno all’area della chiesa, è stato impiantato un uliveto. Colletorto, come è noto, produce olio di ottima qualità dai suoi numerosi oliveti e anche gli alberi della Madonna di Santa Maria contribuiscono a questa bontà.
La Cappella è meta tradizionale di pellegrinaggio nel giorno del Lunedì in Albis. Nell’occasione viene detta la messa a cui segue la processione della Madonna tra gli ulivi.

 

A conclusione, il parroco impartisce la benedizione alle campagne, ai bambini e a tutti i presenti. In passato ci si intratteneva in gruppi sulla collinetta, per gustare le prelibatezze e i bambini, finalmente, potevano rompere il cestino di pasta dolce che conteneva un uovo di gallina. Da qualche anno, la visita alla Madonna si ripete anche il primo maggio. In estate la Madonna della Cappella e San Rocco dal Cimitero, vengono condotti in paese per essere festeggiati nel giorno di Ferragosto. Con la presenza di molti colletortési emigrati che, per l’occasione, rientrano in paese.
(il testo in blu è stato rielaborato dal mio libro e concesso al Comune di Colletorto per l'audioguida dei monumenti del paese - 2025).

 

Colletorto, il paese, i monumenti, le opere d'arte

 

La Cappella di Santa Maria nel CD-ROM del 1997

Le Chiese di Colletorto

 

VIDEO: La Madonna di Santa Maria viene in paese

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