La Chiesa Matrice di San Giovanni Battista è ad una sola navata con quattro altari per lato sistemati sotto gli archi murari. Al suo interno conserva alcune notevoli opere come la statua di San Giovanni Battista, protettore del paese, quella di San Giuseppe realizzate entrambe nel 1700 da Giacomo Colombo di Napoli. Sono presenti altre due statue, La Madonna Incoronata e San Michele (originariamente realizzata per il Purgatorio) ed una piccola statuetta in cartapesta rappresentante l'Immacolata Concezione. Tutte eseguite sempre nel 1700 dal famoso statuario campobassano Paolo Saverio di Zinno, autore dei Misteri nella sua città natale. Vi è poi il quadro della Sacra Famiglia realizzato (per il Purgatorio) dal pittore Paolo Gamba di Ripabottoni. Di notevole fattura è il quadro della Madonna della Purità su legno di epoca antecedente . Originariamente era una piccola chiesa, nata forse con l’origine stessa del Borgo Antico.
La porta d'ingresso principale, probabilmente, era quella che oggi si trova sul lato sinistro verso i vicoli.
Intorno a questa chiesetta, come era usanza anche il altri borghi, venivano fatte le sepolture. In considerazione dell'aumento della popolazione, il Vescovo di Larino Mons. Andrea Tria ne decise nel 1730 l'ampliamento e al contempo, come egli stesso riferisce nelle sue Memorie Storiche della Diocesi, provvede a far spostare il cimitero fuori dalla porta maggiore della Terra, dando più decoro all’area che circonda la nuova chiesa. Quindi ampliata la chiesa, intorno ad essa non si faranno più sepolture. I morti vengono condotti fuori dalle mura e sepolti nel nuovo cimitero.
Suppongo trattarsi della zona dietro il Purgatorio e non escludo che l'area cimiteriale potesse interessare anche la zona della "villa". In verità in un periodo di tre anni dal 1733 al 1736 per quanto riguarda la sepoltura dei morti
si fa riferimento alla Chiesa del Monastero dedicata, al tempo, a Santa Maria del Carmine.
Dopo il 1736 si ricomincia a parlare di sepolture nella Chiesa Matrice, ma credo che il riferimento è da intendersi come la chiesa dove veniva celebrato il funerale, in quanto il cimitero si trovava già fuori dalle mura e non più intorno alla chiesa. Credo possibile, che si continuasse a far uscire i morti da questa porta laterale (così come si è continuato a fare fino ad alcuni decenni fa), nonostante ci fosse già l'entrata principale della Chiesa Madre così come la vediamo oggi, con ingresso nell'arco sottostante il campanile. |
 |
|
La porta laterale di accesso alla Chiesa Madre di San Giovanni Battista di Colletorto. Si noti sull'architrave la testa decapitata del Battista e l'iscrizione I. B. P. C. (Ioannes Battista Precursore di Cristo) nonchè gli altri particolari scultorei. La porta, oltre che per l'accesso alla chiesa, diversi anni fa, come dicevo, veniva utilizzata per l'uscita dei trapassati e per questo detta Porta dei Morti. Che i morti uscissero da questa porta laterale della chiesa lo ricordo chiaramente da ragazzo. La bara, portata in spalla, proseguiva per la "Portanova" e sempre a piedi, veniva condotta nella Chiesetta di San Rocco al Camposanto Vecchio, per essere poi condotta dagli addetti, in un momento successivo, al Camposanto Nuovo, quello attuale.
Tornando al periodo di ampliamento della chiesa, 1730, ritengo che la parte ampliata della chiesa verso ovest (Portanova) abbia interessato proprio l'antico cimitero e non escludo che possa essere stata abbattuta anche qualche abitazione o parte di esse, anche per realizzare la stessa Portanova. I morti, passando, per questa nuova via, venivano tumulati nell'area cimiteriale immediatamente fuori le mura.
Nella zona dietro al Purgatorio gli anziani ricordavano la presenza di una croce ed io stesso, durante gli scavi dell'acquedotto, 1959, ho visto riaffiorare teschi o ossa umane.
Da metà del 1700 vengono citate anche le sepolture nella Chiesa del Purgatorio. I fratelli della Congrega del SS. Sacramento e dei Morti che "ora" faceva capo al costruito Purgatorio, avevano il privilegio di esservi seppelliti. |
La Chiesetta di San Rocco al Camposanto Vecchio, personalmente non la ricordo ma doveva essere piuttosto modesta e malandata. Dovrebbe essere stata demolita al tempo della costruzione dell'Edificio scolastico, tra gli anni '50 e '60 del secolo scorso. Questa chiesetta è citata già nel 1700 ed aveva anche il "Romito", come per la Cappella di Santa Maria. L'usanza di accompagnare i nostri defunti fino all'edificio scolastico, risale evidentemente a quando fu destinato a luogo di sepoltura il Camposanto Vecchio, ubicato intorno e a monte dei questa chiesetta. I morti cominciano ad essere seppelliti nel Camposanto Vecchio prima della metà del 1800. Agli inizi del 1900 entrò in funzione il Camposanto nuovo, ma rimase l'usanza di accompagnare i defunti fino al Camposanto Vecchio. Proprio nel luogo del Camposanto Vecchio, quasi in continuità con il "giardino delle monache", da cui era separato dal muro di cinta di quest'ultimo, noi alunni delle scuole elementari vi andavamo a piantumare le essenze per la "Festa dell'Albero". Al tempo non c'erà l'edificio scolastico e si partiva "in fila" dalle aule ubicate in edifici privati del paese. |