L'elettricità e i suoi fenomeni | |||||||||||||||||||||||||||
Mi imbatto più volte su Facebook in pseudo esperimenti in cui ci sono lampadine che si accendono e ventilatori che ruotano, attaccati a semplici congegni, costruiti con oggetti di riciclo.
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La Pila elettrica | |||||||||||||||||||||||||||
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Come è noto i metalli sono soggetti alla corrosione, chi più, chi meno.. E' proprio su questa differenza che si basa il principio della Pila di Volta.
Lo zinco in una soluzione acida tende ad essere corroso dall'acido mandando in soluzione ioni Zinco Z++. Anche il rame viene corroso dall'acido mandando in soluzione ioni rame Cu++
ma in misura minore che lo zinco. Pertanto, inizialmente, quando infiliamo le barrette (rame e zinco) nella soluzione acida, ci sono sia ioni Zinco che ioni rame.
Stante, però, la tendenza dell'acido ad attaccare lo zinco, in soluzione ritroveremmo più ioni zinco Z++. Quindi l'acido tende a lasciare gli ioni rame, per entrare in equilibrio con quelli zinco.
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Volta, al tempo, non era a conoscenza di flusso di elettroni, ma aveva capito che tra le due barrette c'era un diverso "potenziale". E lo mise in evidenza facendo scoccare la scintilla tra due fili collegati alle due barrette.
In verità Volta realizzò una "pila", fatta da dischetti di rame e dischetti di zinco intervallati da un feltrino imbevuto di acido. Sovrapponendo diversi di questi elementi, in pila, appunto, riuscì a ricavarne una tenzione capace di generare una scintilla visibile.
Ritornando alle barrette nella soluzione acida. Nel momento in cui creiamo un collegamento tra le due barrette (scintilla), le cariche negative (elettroni) presenti sulla barretta di zinco, vanno a neutralizzare l'eccesso di carica positiva sulla barretta di rame.
Questo flusso di elettroni tra le due barrette è la corrente elettrica.
Continuando a far scoccare scintille tra le due barrette (oggi lo possiamo fare inserendo una lampadina di voltaggio adeguato, dove il passaggio di elettroni rende incandescente il filamento, ma possiamo usare anche dei led), teniamo attivo il processo.
Ovvero, eliminato l'eccesso di carica negativa sulla barretta di zinco, altri ioni zinco possono andare il soluzione (ripristinando l'eccesso di cariche negative sulla barretta). Nel contempo ioni rame Cu++ vengono rilasciati dall'acico (nell'equilibrio con gli ioni zinco) e vanno a depositarsi sulla barretta di rame, aumentandone la carica positiva (e la consistenza. per il deposito di rame). Di nuovo elettroni dalla barretta di zinco vanno a neutralizzare l'eccesso di carica positiva su quella di rame. E il processo continua fino a quando tutto lo zinco della barretta non sia andato in soluzione (in via teorica). L'Induzione Elettromagnetica Dopo la scoperta di Alessandro Volta, molti costruirono delle pile con cui fecero diversi esperimenti. Tra questi ci fu Michael Faraday che, mentre univa i fili per far scoccare una scintilla, si avvide che l'ago di una bussola, posta nelle vicinanze, deviò la sua direzione, evidenziando un movimento. Faraday intuì subito che doveva esserci una relazione tra il passaggio di corrente nei fili e la deviazione dell'ago della bussola. Scoprì il principio su cui oggi facciamo girare i motori elettrici. Ma i suoi esperimenti non si fermarono qui. Infatti ebbe la geniale idea che, se un un filo percorso da corrente, genera un campo magnetico, deve essere vera anche l'operazione inversa. Ovvero che un magnete, spinto all'interno di una spira metallica (rame), avrebbe potuto generare energia elettrica.
Nel caso del Motore elettrico, l'energia elettrica viene trasformata in energia meccanica di movimento. L'energia (elettrica) che fluisce nella spira determina il movimento meccanico del supporto (rotore) su cui sono avvolte le spire di rame. Questo avviene perchè gli elettroni, che provengono da una fonte esterna, tramite i contatti, fluiscono nella spira, generano un campo magnetico (variabile), in opposizione a quello (fisso), già presente. Nel caso della Dinamo, dell'Alternatore o più in generale, generatore di corrente elettrica, energia meccanica viene trasformata in energia elettrica. Occorre una forza meccanica esterna che mette in movimento il supporto (rotore) su cui sono avvolte le spire. In questo caso il campo magnetico esistente (fisso), al variare della posizione della spira, induce gli elettroni a muoversi dentro di essa, generando un flusso di corrente, prelevabile ai contatti. In entrambi i casi, Motore elettrico o Dinamo, spesso nelle apparecchiature, anche i magneti fissi sono sostituiti da spire di rame che, percorse da corrente, sono esse a generare il campo magnetico fisso (per autoinduzione), senza necessità di usare magneti permanenti. Le varianti sono diverse, ma qui mi attengo solo al principio. L'elettricità è una forma nobile di energia, è impalpabile (ma si prende la scossa). La si trasferisce, semplicemente, con fili di rame e può essere convertita in tutte le altre forme di energia (meccanica, luminosa, termica) e se ne può prelevare la quantità che si vuole, nel luogo dove ci serve.
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