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Il Motore Elettrico

La prima diretta conseguenza della scoperta dell'Induzione Elettromagnetica di Michael Faraday, fu la realizzazione del Motore Elettrico. Si tratta di un meccanismo tecnologico in cui l'energia elettrica viene trasformata in movimento meccanico rotatorio.

Motorino elettrico dimostrativo. Elementi basilari. Quando un filo (spira di rame del rotore) è percorso da corrente genera un campo magnetico. Questo magnetizza la componente metallica del rotore, che viene attratta (da un lato) e respinta (dall'altra) dai due magneti fissi (a diverso orientamento), provocando il movimento meccanico del rotore. La successiva inversione del verso della corrente (tramite le spazzole) e quindi del campo megnetico, opportunamente realizzato, mantiene il rotore in movimento, nello stesso verso. A questo punto, dall'asse del rotore, possiamo prelevare energia meccanica. Questo tipo di motorino, proprio per la presenda dei magneti fissi, è in grado di funzionare anche come generatore di corrente. Ovvero, se applichiamo al rotore una forza motrice, ai capi dei due fili uscenti, possiamo ottenere corrente elettrica.

Nella forma più semplice, anche se non la primitiva, come in questa della figura accanto (pompa di lavatrice), il cilindro rotante viene messo in movimento dalla corrente elettrica che fluisce nell'avvolgimento di rame.
Fondamentalmente la corrente elettrica che è fatta, appunto, da elettroni in movimento, fluendo nella spira metallica (si tratta di filo di rame ricoperto da una speciale vernice isolante resistente al calore), genera un campo magnetico che, opportunamente orientato, mette in rotazione nel verso desiderato, per induzione, il cilindro centrale.
Quella ventolina in plastica, girando, convoglia l'aria per il raffreddamento del motorino. Dalla parte opposta (non visibile) c'è la piccola turbina, chiusa, che spinge l'acqua dal cestello in uscita dalla lavatrice.
Motorini di questo tipo e di queste dimensioni sono tipici, in genere, anche di ventilatori ed altri oggetti di uso comune. In altri casi, come il motore principale della lavatrice, quello che fa muovere il cestello, il cilindro centrale rotante è mosso da una serie di matasse di filo (della stessa natura di quelle descritte prima), che circondano l'intero cilindro. Qui l'attivazione (con azioni programmate) può avvenire per settori. In modo da far compiere alla lavatrice le varie fasi di lavaggio.
Esistono motori a spazzole, in cui il campo magnetico è generato dalle spire avvolte nel "rotore", il pezzo centrale rotante. Le spazzole servono a trasmettere la corrente, tramite un sistema di lamelle di contatto, alle spire.

Questo secondo tipo di motore, in relazione all'uso e alle dimensioni può presentare nella parte fissa, "statore", altri avvolgimenti percorsi da corrente o dei magneti fissi. Quest'ultima soluzione è, in genere applicata a motorini in uso, prevalentemente, nei giocattoli. Si tratta di motorini di piccole dimensioni, che per la loro resa non necessitano anche di spire esterne.
Queste spire anche allo statore, sono presenti in motorini di più grandi dimensioni. E sono quelli usati nei macinacaffè, nei frullatori, nei trapani ecc.
I motori industrali, pur basandosi sullo stesso principio, e fatti, con la stessa struttura fondamentale (rotore e statore) di quello di una lavatrice, sono alimentati da una tensione di 380 Volt e presentano una particolare strutturazione delle spire (dello statore). Tutti sono basati sullo stesso principio dell'induzione elettromagnetica scoperta da Faraday.

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(2025).

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