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La Corrente elettrica e le grandezze correlate | |||||||||||||||||
L'energia elettrica è una forma nobile di energia. Non è palpabile (se non quando si prende la scossa!), nella forma di elettricità statica, come quella del fulmine, era conosciuta fin dall'antichità. Solo, però, dopo la scoperta della Pila da parte di Alessandro Volta, si cominciò a pensare al suo utilizzo. L'energia della Pila si esauriva subito, ma l'elettricità cominciava a dimostrare i suoi effetti. | |||||||||||||||||
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Molti anni dopo la scoperta di Volta, Michael Faraday intuì le potenzialità della corrente elettrica, scoprendo che la corrente che fluiva in in filo generava un effetto elettromagnetico. L'induzione elettromagnetica è capace di generare movimento. Ma Faraday comprese che anche il movimento può generare energia elettrica. Nasce la dinamo.
La dinamo o l'alternatore, proprio per l'effetto elettromagnetico, sono in grado di traformare l'energia meccanica in energia elettrica.
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Se dovessimo trasferire questa energia nelle nostre città, così come prodotta dagli alternatori, ovvero con tensione di qualche migliaio di volt, servirebbero cavi giganteschi (tipo i tubi di un acquedotto o di un metanodotto, ma fatti a tutto spessore di rame).
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I fili di un grande elettrodotto devono essere tenuti a distanza anche di qualche metro, in quanto la forte tensione rischia di strappare gli elettroni da un cavo all'altro provocando forti scariche elettrice ed, in conseguanza, l'interruzione stessa della corrente, a monte. Con tensioni di qualche migliaia di volt, i cavi possono essere tenuti a distanza più ravvicinata. Mentre in tensioni domestiche (220V) basta la semplice separazione delle anime di rame con una guaina isolante in plastica.
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Generatore capace di trasformare l'energia meccanica in energia elettrica. Questo viene attuato proprio nell'alternatore di una centrale di produzione.
Quando noi utilizziamo una lampadina, un trapano, un frullatore, questi sono realizzati per avere una loro "potenza" in relazione al lavoro che devono compiere. Questa Potenza si esprime in Watt (W) (in onore dell'omonimo scienziato).
Un motore di lavatrice da 500W (Potenza), che viene alimentato con la tensione domestica di 220V (tensione), assorbe, diciamo, 3 A (corrente) (W=V*I=500=220*2,27). Lo spessore del filo (resistenza) deve essere tale da lasciare scorrere gli elettroni necessari a fare girare il motore.
Pensiamo ora al motorino di avviamento di un' automobile (supponendolo della stessa potenza di quello di una lavatrice) 500W. Orbene questo motorino viene messo in movimento con una tensione di 12 V (quella della batteria). Essendo di gran lunga minore la spinta degli elettroni (rispetto alla tensione 220V), come fare arrivare la stessa quantità di elettroni, necessaria, al motorino? Ebbene occorre che il filo sia percorso da una quantità molto maggiore di elettroni (corrente) Quindi occorre un filo molto più spesso. Qui le correnti in gioco sono di alcune decine di ampère (40A).
Aprendo il cofano della macchina ci si accorge che dalla batteria parte un cavo di notevoli dimensioni, è proprio quello che va al motorino di avviamento.
Conclusione. Mantenendo fissa la potenza (500W), se abbassiamo la tensione (la spinta degli elettroni), occorre aumentare il flusso di elettroni (corrente). Questo lo si fa con un condotto (filo) di calibro maggiore, in modo che non possa offrire "resistenza" al passaggio degli elettroni.
Se usassimo il filo, relativamente sottile (quello che si trova all' interno del cavo della lavatrice), per collegare batteria con motorino, il filo, per la sua sottigliezza, offrirebbe una tale resistenza, da riscaldarsi enormemente, al punto di essere fuso.
Non è assolutamente un' operazione da compiere in quanto molto, ma molto, PERICOLOSA.
In un normale impianto domestico, a tensione costante di 220V, gli elettricisti tengono conto dei flussi di corrente ed, in relazione alla potenza dell' apparecchio che deve essere alimentato, stabiliscono quale deve essere lo spessore del filo.
Sono cose ormai standardizzate, anche se nuovi ritrovati tecnologici, impongono, a volte, una revisione dell'impianto per eventuali maggiori assorbimenti (ad es. piani ad induzione). Pagina in eleborazione ed integrazione La produzione di energia elettrica. Unità di misura elettriche.
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