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Invaso Piano dei Limiti sul Fiume Fortore
un'opera pensata e mai realizzata e che, in questi periodi siccitosi, torna ad essere riconsiderata

Questo invaso dovrebbe raccogliere l'acqua in esubero del Lago di Occhito e le acque provenienti da due torrenti.
Il torrente Sente sul lato pugliese e il Vallone di Santa Maria sul lato molisano. Che sono anche gli affluenti con maggiore portata, in quel punto.
Lo sbarramento-diga ricadrebbe per metà in territorio molisano e l'invaso sommergerebbe gran parte dei terreni più fertili e in comoda posizione proprio del versante molisano (Colletorto, San Giuliano di Puglia). Ci sarebbe anche l'esproprio di territori produttivi (oliveti), a monte, per esigenze connesse.
Il nome "Piano dei Limiti", penso, faccia riferimento alla convergenza di confine di più territori (Colletorto, San Giuliano di Puglia, Casalnuovo).

Lo sbarramento di Occhito, invece, ricade in territorio pugliese, ma solo perché il confine che "normalmente" segue il corso del fiume, in questo punto non lo segue più. Questo fu dovuto, nei tempi passati, alla caparbietà e alla prepotenza dei "signori" di Celenza (e Carlantino a cui il territorio appartiene), proprietari di quei terreni. Nel nuovo assetto geopolitico, conseguente alla istituzione della Provincia di Molise, quei territori (annessi nel 1811), al di qua del Fortore, sarebbero dovuti appartenere al Molise, ma i proprietari "padroni" si opposero fermamente. E quindi ingiustamente (Masciotta), quei territori, pur se al di qua del fiume, appartengono tutt'oggi alla Puglia. I proprietari attuali di quei terreni (Difesa delle Valli) sono molisani, di Colletorto.

Lago di Occhito

Diga di Occhito - costruzione

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