C'era una volta la linea ferroviaria Campobasso -Termoli
87 Km, Tempi di percorrenza circa 2 ore con fermate in tutte le stazioni

Da ragazzo e da studente ho viaggiato decine di volte su questa tratta ferroviaria prendendo il treno, ovvero la littorina di colore marrone, dalla Stazione di Bonefro-Santa Croce.
In questa stazione, gli abitanti dei paesi dell'area, Bonefro, Colletorto, Santa Croce di Magliano, San Giuliano di Puglia vi giungevano con l'autocorriera. La stazione era (perchè ora non c'è più) un fabbricato a modello degli altri, ripetuto sulla stessa linea. Uno stabile di due piani. Nel piano terra, centralmente c'era la porta di entrata per i passeggeri, che dava sul piazzale antistante, piano strada, dove arrivavano i pullman. Dalla porta si accedeva ad una una stanzetta che fungeva da biglietteria ed aveva anche la cabina telefonica. Da lì, tramite una porta si accedeva alla sala d'aspetto di seconda classe. Questa era semplicemente arredata con due panche anatomiche a doghe di legno, comode per quanto bastava per l'attesa. C'era anche una stufa a legna (che io ricordo in ghisa, anche se nei primi tempi doveva essere di terracotta). Era accesa d'inverno perchè faceva molto freddo. Non ricordo l'altitudine della stazione, ma al tempo c'era molta neve. Da questa sala si accedeva al marciapiede dei binari (all'epoca di binari ce n'erano due). Su questo lato interno il fabbricato aveva tre ingressi, quello della suddetta sala d'aspetto a destra, centralmente vi era l'ingresso della sala d'aspetto di prima classe (sempre chiusa) e alla sinistra la porta d'ingresso all'ufficio del capostazione. Al piano superiore, da cui si affacciavano solo finestre, c'era l'alloggio del capostazione, eventualmente con famiglia.
VIDEO e Fotogrammi da servizio Rai Regione Sette del 1993

In genere i pullman arrivavano in coincidenza con il passaggio del treno. La linea è a binario unico, e lo scambio tra i treni,quello in salita verso l'interno e quello in direzione della costa, si poteva effettuare solo dove c'era il doppio binario, ovvero nelle stazioni. In questa di Bonefro, però, in genere non avvenivano scambi. Scambi che invece avvenivano a Casacalenda, un punto di metà percorso circa. Per cui dal passaggio di un treno, in un verso, si doveva attendere almeno un quarto d'ora per vedere arrivare il treno nell'altro verso. Quando ero ragazzo ricordo che c'era ancora lo sbuffante treno a vapore. Ma in genere si viaggiava con la Littorina. Ricordo che ne transitavano sempre due accoppiate, ma ovviamente, non era possibile passare da una vettura all'altra.

La foto è stata presa da commento (Gastrodelirio Fabio Riccio) Facebook e non fa riferimento alla linea Campobasso-Termoli, ma il modello di littorina è lo stesso che transitava su questa linea. A differenza dei vagoni del treno a vapore, che avevano porte che si potevano aprire all'esterno da ciascuno scompartimento, la Littorina era a vano unico (se non per la divisione tra prima e seconda classe. La littorina, come in foto, aveva due porte di accesso, per lato, ai due estremi e, su un lato c'erano i servizi. Accanto alla porta di accesso, esternamente, mi incuriosiva un finestrino particolare, con una specie di griglia, che, poi, ho capito essere il radiatore per il raffreddamento dei motori.

All'interno la littorina non aveva gli scompartimenti come il vagone del treno, ma le coppie di sedili contrapposti di colore verde o marrone prevalente, fatti di raso, nella seduta e in pelle nei raccordi. Erano abbastanza comodi, ripetto a quelli di legno dei vagoni del treno, ma piuttosto duri.
Quando si aspetava nelle stazioni si potevano osservare i movimenti del capostazione, berretto rosso in testa, che inseriva la bandierina rossa per fermare il treno e usava il fischietto per farlo ripartire. Ma vi era anche l'operatore dello scambio, che si portava più avanti e manovrava un pesante marchingegno in ferro, e si udiva il "tac" di qualcosa che si era mosso a distanza. Sempre nell'attesa si vedeva il capostazione armeggiare all'interno del suo ufficio alle prese col telefono, con le carte o intento a fare biglietti.

Il treno littorina a salire verso Campobasso impiegava circa 50 minuti e ne inpiegava quasi un'ora e mezza a scendere verso Termoli, era piuttosto rumorosa soprattutto quando doveva affrontare le salite. Dalle nostre zone (Colletorto ecc..), le mete principali, al tempo, erano Campobasso, Casacalenda (per via dell'ufficio delle imposte) e Larino (per ospedale e altro). Tra corriera e treno, il viaggio verso Campobasso aveva una durata di circa un'ora e un quarto, coincidenza permettendo. La prima autocorriera (da Colletorto) partiva molto presto, forse alle quattro e mezza ed il servizio era assicurato anche la domenica. Si chiamava anche la corriera dei militari di leva che dovevano ripartire il mattino presto, dopo il periodo di congedo. Il servizio fino alla stazione lo effettuavano anche gli autonoleggiatori. Nel mio paese d'origine Colletorto ce n'erano due in particolare (Vituccio e Matteo) che in genere accompagnavano o andavano a riprendere alla stazione persone benestanti o chi ne avesse necessità.
Per Campobasso c'era, come c'è, anche un servizio diretto con autocorriera. Al tempo, da Colletorto, ma anche dagli altri paesi su citati, per raggiungere il Capoluogo, passando per i Montazzoni (ex SS 376) e soprattutto per Cerro Secco sulla Statale 87, ci si impiegava circa un'ora e mezza. Se non fosse stato per il trasbordo alla stazione e l'attesa, c'era più convenienza a fare il viaggio con il treno. Anche a motivo del fatto che la ferrovia ha un percorso con curve addolcite, mentre le curve delle strade, anche se eri abituato, ti facevano venire il mal di stomaco.

Al tempo (anni '60-'70 del secolo scorso) il biglietto del treno di corsa semplice in 2^ classe dalla stazione di Bonefro a Campobasso, e viceversa, aveva un costo di 350 lire. Il biglietto per Roma del costo di 1350 lire, conveniva acquistarlo alla stazione di Campobasso, per via di un'agevolazione che veniva fatta appositamente per quel treno, con la dicitura di "locale". Il biglietto era in cartoncino e, l'addetto della biglietteria lo punzonava all'istante con la data. Sul treno il controllore, a sua volta, lo forava.
La ferrovia purtroppo è rimasta al percorso di fine 1800, epoca della sua costruzione (1), ne le automotrici ALn prima e, men che meno, i "minuetto" dopo. sono riusciti a percorrerla in tempi relativamente più ristretti. Nel frattempo sono state realizzate varianti a scorrimento per le strade, come la Statale 87

Nel contempo sono state istituite corse aggiuntive di pullman dirette, che permettono, ad esempio, di raggiungere Campobasso, anche dai paesi più lontani, in meno di un'ora. E questo vale per tutti i paesi che prima orbitavano intorno alle stazioni. Un bel vantaggio di tempo e sicuramente minor disagio rispetto a trasbordi e attese alle stazioni. La Statale 87 (la vecchia via per Termoli), ex Consolare Sannitica, che segue lo stesso percorso della ferrovia (da Benevento a Termoli) e più volte lo interseca con i passaggi a livello (croce per viaggiatori in bus e automobilisti), è stata ammodernata in alcuni punti e resa a scorrimento.

Dal 2024 (ma anche prima a causa di una frana) la linea ferrata è stata sospesa. Il servizio è comunque assicurato da bus sostitutivi che percorrono la Statale 87. I bus non fermano in tutte le stazioni, così da mantenere un tempo di percorrenza di 1h e 45 min. Tempo sempre eccessivo, visto che Termoli si raggiunge da Campobasso in circa un'ora, in bus percorrendo la Bifernina.
Ma chiaramente il treno offriva un servizio per le zone interne, oggi in spopolamento.
Un tempo in queste stazioni arrivavano anche i treni merci e c'era un apposito fabbricato magazzino (come appena visibile nella foto a inizio pagina), dotato anche di un limitatore di altezza per controllare se i vagoni riuscissero a passare in galleria. Ricordo che con i camion, dai paesi, si veniva alla stazione a prendere i sacchi di concime (in particolare)

Cara vecchia ferrovia, purtroppo per te ci sono molti punti a sfavore. Ma sarebbe bello vederti funzionante a fini turistici soprattutto nei mesi estivi. Ma per attuare questo occorre una certa manutenzione periodica, magari facendovi, passare, secondo una certa cadenza, un treno si servizio che accerti il buono stato dell'opera. E in tempi di AUTONOMIA DIFFERENZIATA, meglio tenerla come riserva, non si sa mai..

Ho scritto questi ricordi di getto ed è possibile che debba correggere qualche errore e qualche frase in seguito a rilettura

VIDEO: Storia della Ferrovia Termoli-Campobasso-Napoli in un servizio della TGR Molise

(1) La linea ferroviaria Termoli-Campobasso-Benevento descritta da G. Masciotta all'epoca della sua costruzione

La ferrovia, come detto, è affiancata, in tutto il suo percorso, dalla Statale 87, ma, a differenza di questa strada che non presenta, in origine, opere rilevanti come ponti e gallerie, la ferrovia è un susseguirsi di queste opere anche notevoli, come il ponte a 14 archi nei pressi di Campolieto.

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