San Giovanni in Galdo
Un Secolo di Matrimoni di Michele Rocco
dall'istituzione dell'anagrafe comunale 1809, all'Unità d'Italia, al 1900, con un salto nel 1700 |
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Il libro è frutto di una ricerca lunga e meticolosa sui matrimoni e sui documenti allegati ad essi (Processetti). Non si tratta della semplice trascrizione degli atti di matrimonio in quanto essa è integrata con tutte le informazioni ricavate dagli altri atti e attraverso l'incrocio e la filtrazione di dati provenienti da più fonti anagrafiche.
Nella sezione dei matrimoni tra la fine del 1800 e fino al 1910 (ed in qualche caso, anche oltre), è possibile individuare il proprio antenato (nonno o bisnonno) e, attreaverso un sistema di riferimento che ho ideato per la ricerca sul testo statico del libro, è possibile risalire alle precedenti generazioni, al tempo dell'Unità d'Italia, all'inizio delle registrazioni anagrafiche (1809) e, attraverso l'integrazione con atti parrocchiali, anche fino al 1600.
E' possibile quindi ricostruire, in modo abbastanza agevole, il proprio albero genealogico familiare.
E' possibile conoscere l'attività esercitata da un proprio familiare e il luogo di abitazione.
In sezioni specifiche ho riportato per categoria le varie attività svolte, chi le esercitava e luoghi del paese in cui erano più presenti. Analogamente ho riportato i vari quartieri, con le denominazioni presenti al tempo, molte delle quali non più usuali come Castelluccio, Via del Giglio, Porta del Piano e molte altre, e le famiglie che vi abitavano. Una sezione riguarda anche le famiglie provenienti da altri comuni.
Per completezza ho inserito alcune pagine sulla storia del paese e le tradizioni, l'orografia del territorio, come avevo fatto nel CD-ROM su San Giovanni realizzato nel 1998. |
Dall'analisi dei vari documenti allegati ai matrimoni, è stato possibile trarre anche molte altre informazioni. Essendo necessario il consenso dei genitori, questo, in qualche caso (benenestati e/o provenienti da altri comini) con atto notarile, quando questi erano impossibilitati ad essere presenti alla promessa di matrimonio. Diversamente l'assenza del genitore deceduto andava giustificata con l'atto di morte. Nei primi decenni del 1800, non esistendo ancora in anagrafe, venivano richiesti all'arciprete che li estraeva in copia dagli Atti parrocchiali. Gli atti parrocciali datano almeno un secolo prima rispetto a quelli del Comune.Ecco perchè è possibile risalire con la genealogia anche fino al 1600. In una sezione ho riportato anche i nomi degli arcipreti che si sono succeduti e dei sacerdoti con i loro vari ruoli.
In qualche caso nell'atto di morte viene evidenziata la causa e/o il luogo del decesso, anche con delle particolarità. Per i minorenni poco più che adolescenti, inizialmente, veniva richiesta l'Autorizzazione del Re da Napoli. Nel caso che glli sposi erano minorenni e senza genitori, si doveva ricorrerre al Consiglio di Famiglia (con parenti quali zii e cugini) presso il Giudice del Circondario, al Giudicato Regio (poi Pretura); istituzione che era presente proprio a San Giovanni in Galdo. |
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Il VIDEO della presentazione virtuale. L'autore ha illustrato il modo in cui ha condotto la ricerca degli antenati prendendo ad esempio una famiglia di San Giovanni in Galdo. Ha illustrato come risalire, attraverso un sistema di riferimenti, agli antenati più remoti (anche del 1700) e costruire un albero genealogico. Ha evidenziato la particolarità di alcuni documenti, allegati alla promessa di matrimonio, ed aver evidenziato alcuni aspetti della storia del paese. |