Pagina interattiva del CD-ROM su Colletorto realizzato nel 1997

Festa di San Matteo

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Fiera di San Matteo

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Fiera del 1997

Festa San Michele

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Integrazioni ed ipotesi dai miei post su Facebook (2024)

Per quanto la presenza della Statua di San Matteo sia citata negli inventari degli arcipreti, non sono riuscito a trovare motivo e periodo dell'istituzione della festa in suo onore.

Credo che, in qualche modo, la festa possa essere legata all'ultima fiera dell'anno (equinozio d'autunno) che si teneva in paese, nella quale si vendevano anche gli animali ed il porcellino da crescere...
Nell' inventario del 1911 di Don Ulisse Pappone si dice che, delle tre processioni fuori dalla chiesa (S.Antonio, S.Maria del Carmine) c'era questa di San Matteo. Il culto di San Matteo è diffuso nel Gargano e pare legato ad un dente del Santo, arrivato dalla Campania a San Marco in Lamis dove c'è il santuario dedicato a San Matteo. Santuario che, come è noto, era meta dei colletortesi quando si portavano a Monte Sant' Angelo per la visita a San Michele. In questo santuario da San Matteo c'erano i monaci francescani, gli stessi che nel 1700 furono chiamati dal Marchese Rota ad abitare il grandioso monastero di Colletorto, fatto ricostruire proprio dal marchese. (Colletorto in questo periodo e fino al 1811 faceva parte della Capitanata).
Questi potrebbero essere stati i motivi iniziali per venerare a Colletorto San Matteo e per istituire, nel tempo, una festa in suo onore.

Sembra che la stessa statua possa risalire al 1700, perché forse opera del Di Zinno (al pari della Madonna del Carmine e dell' Immacolata presenti nella chiesa del monastero). Sembra che, secondo il culto diffuso nel Gargano, San Matteo protegga dal morso del cane rabbioso e, forse, per la stessa ragione, viene benedetto il pane da Dar da mangiare proprio al cane. Per il legame di San Matteo con gli animali, a Colletorto, durante la processione, venivano benedetti gli animali. In origine il parroco lo faceva dalla sopraelevata della taverna, oggi non più esistente, al centro del corso.

Questa penso sia una delle ultime occasioni in cui siano stati benedetti gli animali (assenti) e il tozzo di pane (per il cane rabbioso). Don Giovanni benedice dall'alto della cassa armonica. In passato, meno recente, la benedizione, con gli animali presenti, veniva impartita dalla soprelevata in terrapieno antistante la taverna, ormai scomparsa, al centro del corso del paese. Se volete, più o meno, lo stesso luogo da cui attualmente il parroco impatrisce la benedizione all'incontro di Gesù morto con l'Addolorata.

A Colletorto è conservata anche una reliquia di San Matteo.(...)

Il nome Matteo era piuttosto diffuso in paese ed, in qualche modo, lo è tutt' oggi, attraverso il "rinnovamento" , ovvero l'uso di tramandare il nome nelle generazioni della tessa famiglia, da nonno a nipote. Alcuni Matteo sono diventati dei veri e propri personaggi, conosciuti da tutti, per quanto ora scomparsi. Valga per tutti Matteo Forte che con il suo organetto ha allietato le serate estive e le manifestazioni colletortesi.
Ecco le famiglie in cui il nome Matteo è ricorrente: Aloia, Benevento, Campanelli, Chieffo, Cirinelli, Coccaro, Conca, Cordone, De Girolamo, Di Cesare, Di Palma, Di Paolo, Di Rocco, Di Rosa, Di Stefano, D’Onofrio, Fantetti, Farinaccio, Fontana, Fratino, Gallo, Gelsi, Gentile, Germano, Giannone, Lantelli, Lepore, Macchiaroli, Mancino, Martino, Mastrantonio, Mucciaccio, Nardelli, Narducci, Patavino, Petrucci, Picanza, Pietracatella, Porrazzo, Ritucci, Rocco, Russo, Simone, Socci, Tartaglia, Tosto, Zeuli.

Naturalmente vi sono anche altre famiglie, evidentemente di altri paesi, che hanno contratto matrimonio con colletortesi.
L’assenza di alcune famiglie (cognome), tutt'oggi presenti in paese e non citate, in cui, comunque, il nome Matteo ricorre, può essere dovuto al fatto che il nome Matteo sia entrato nella famiglia in periodi relativamente recenti, magari per devozione (ex voto), vista la presenza del santo a Colletorto.
Ho dedotto le famiglie dal mio libro “Colletorto – Un Secolo di Matrimoni”, dove è possibile individuare apparentamenti e luogo di abitazione, dal 1811 al 1900.

La Fiera di San Matteo in un quadro

E questa era la fiera che si teneva ai piedi della scalinata del convento, immortalata da questo quadro realizzato a Amelio Rocco. negli ultimi tempi, a mio ricordo, la vendita degli animali si effettuata sul colle al campo sportivo (zone limitrofe). Quella di San Matteo doveva essere una fiera molto fornita, essendo l'ultima dell'anno solare (equinozio d'autunno). E proprio in questa fiera si comprava il porcellino da crescere... La fiera del 1997

San Michele

La Festa di San Michele si celebra il 29 settembre, nella giornata in cui la chiesa ricorda tutti e tre gli Arcangeli, Michele, Gabriele e Raffaele. San Michele, in particolare viene ricordato anche l'8 maggio.

Come riportato nella acclusa pagina del CD-ROM, la festa è stata istituita in un periodo piuttosto recente per iniziativa dei colletortesi che portavano questo nome. Mi pare che se ne contassero, al tempo, circa 150 di persone che portavano il nome Michele. La diffusione del nome Michele, non solo a Colletorto, è paragonabile a quella dei nomi legati ai Santi, diciamo, più conosciuti e venerati, come Giuseppe, Giovanni, Francesco, Antonio.
San Michele è l'Arcangelo per eccellenza, quello che ha precipitato Satana nell'Inferno. Nella iconografia mondiale è rappresentato in questa forma.
La statua di San Michele di Colletorto è opera dell'insigne scultore campobassano Paolo Saverio di Zinno, autore dei famosi Misteri, che sfilano, il giorno del Corpus Domini, proprio a Campobasso. Ed il quadro rappresentativo non si discosta di molto dal "Mistero di San Michele". La statua, di notevole fattura, sembra sia stato commissionata nel 1700, al Di Zinno, dalla Congrega esistente nella chiesa del Purgatorio. Gli inventari degli arcipreti, fino al 1911, vedono la statua sistemata nella nicchia grande a destra.
Per inagibilità della chiesa del purgatorio, verso la metà del secolo scorso, la statua è stata traferita nella Chiesa Madre ed alloggiata in una delle due nicchie della parete di fondo. Venuta meno la disponibilità di questa nicchia, per lavori di consolidamento, la statua è stata relegata per diverso tempo in sagrestia.

Ora è esposta nell'angolo della chiesa in prossimità della sagrestia stessa.
La diffusione del nome Michele in paese, come da altre parti, non è legata specificamente alla presenza della Statua di San Michele, ma è riconducibile all'antico culto che si ha del Santo, un pò dappertutto. Credo che in ogni chiesa ci sia un'icona che rappresenti San Michele. Prova ne è la presenza di una statua anche nella chiesa del Monastero.
Certo, la vicinanza al Santuario di Monte Sant'Angelo sul Gargano, il pellegrinaggio che i colletortesi hanno fatto, da tempo immemorabile, verso questo luogo, ha sicuramente invogliato i devoti colletortesi a prediligere il nome di Michele.

Credo che il nome Michele si ritrovi in quasi tutte le famiglie di Colletorto, evito, pertanto, di fare un'elencazione specifica delle famiglie.
Diverso è il discorso per gli altri due Arcangeli, Gabriele e Raffaele. Per il primo il nome si trova raramente tra i colletortesi (famiglie: Boffi, Cerri, Di Iorio, Macchiaroli), mentre è abbastanza diffuso il nome di Raffaele (famiglie: Aloia, Bifaro, Bilotto, Campanelli, Cappabianca, Chieffo, Ciniglio, Conca, Di Cesare, Di Iorio, Di Rocco, Di Rosa, D'Isernia, D'Onofrio, Eremita, Ferrante, Franco, Gallo, Gelsi, Giannone, Gianquitto, Lecce, Macchiaroli, Massaro, Mastrantonio, Nasillo, Nastaro, Orsogna, Pannunzio, Pastore, Patavino, Petruccelli, Pietroniro, Pirci, Piunno, Ritucci, Romano, Rossi, Socci, Tosto, Zampino, Zeuli).

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